NOI, un tesoro tra tesori sempre nuovi

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NOI, un tesoro tra tesori sempre nuovi
Un nuovo approccio didattico laboratoriale per trasformare un angolo ordinario in un'esperienza straordinaria

In occasione del Festival della Salute 2023 promossa dal Polo museale Scuola Grande San Marco i GIOVANI ENGIM - 2 anno - Settore Accoglienza e Promozione Culturale e Turistica dopo uno studio approfondito sul tesoro di memoria e testimonianze che esso racchiude, hanno creato con la loro referente Progetti arte, valorizzazione territorio e suoi protagonisti - R. Gonella- e la preziosa collaborazione del dott. Mario Po direttore del P.M., un percorso stra-ordinario di scoperta formativa e culturale.


Attraverso un approccio pedagogico creativo circolare e un metodo didattico laboratoriale, è stato possibile anche questa volta trasformare un angolo ordinario in un’esperienza straordinaria.

Come una locomotiva antica ed instancabile ma certa della sua potenza, la proposta di “sfida” giunge in classe invita i ragazzi ad uscire per poterla “conoscere” ed inizia la magia. Non servono effetti speciali, realtà immersive dentro a buffi occhialoni: Il sentirsi chiamare DONO da parte di chi riceve con gratuita’ un percorso “risveglia anime”, innesca un circolo stupendamente pericoloso.

Il sentirsi DONO crea BENESSERE, SODDISFAZIONI, FIDUCIA IN SE’ STESSI e gradualmente le finestrelle del grattacielo interiore si aprono - se pur timidamente - per sperimentare questo nuovo modo di stare al mondo.
Ecco che lo stupore di un soffitto ligneo dorato che parla di una professione intrisa di missione ed instancabile ricerca, diventa per loro CASA, ambiente in cui sentirsi bene e fare del bene. Spazi esterni alla loro realta’ si aprono e vengono abitati.
Non servono sedie ci si siede per terra, cio’ che conta è che nessuno ti tolga la possibilita’ di orientare il volto ed il cuore verso Incontri con la storia e suoi protagonisti, sono diventati per noi un motore travolgente e contagioso. Il Donare e donarsi diventa la priorita’ il senso e quindi lo studio un mezzo.
Non studiano perché vi è un voto ma sentono la necessità di prepararsi per farsi strumento e dono con bambini delle classi affidategli o loro famiglie.
iviene per loro una necessità per esserci con competenza. Più provano ad esporre e/o raccontare la storia di quell'artista o artiste, a cui magari la vita ha tolto molto ma hanno comunque reagito con tenacia e resilienza… più traggono insegnamento per se': La frase "ma se sapevo prof che questo quadro aveva tutte queste cose interessanti dentro, anche se è del 500....venivo senza brontolare.

La prossima volta dove ci porta? Chi ci fa conoscere?".
La Bellezza può ancora stra-volgere il mondo e diventare parte di un cambiamento in cui al vuoto invasivo si propone uno spazio "pieno" ben fatto e creativo. Se a violenza e durezza proponiamo tenerezza, espressione e bellezza in gesti, parole e scelte... vorrà dire che ci siamo occupati - doverosamente - di un seme che può donare ossigeno e rizoma a pratiche buone e generanti.

Questo metodo di sperimentazione vede nel suo start un valore aggiunto che differenzia ENGIM da ogni altra scuola nel territorio e non solo: la scelta di tesori apparentemente periferici, poco conosciuti diventa per noi sfida per capovolgere sguardi pigri e rigidi o sterili sistemi.
Da questi "angoli" poco esposti la possibilità di far sperimentare ai partecipanti l'importanza e la responsabilità del nostro sguardo - che non scarta nessuno - tesori e/o persone apparentemente "non rilevanti": tutti, tutto è meritevole di attenzione.

Trasformare queste apparenti periferie in capolavori parlanti è possibile credendo in quel primo capolavoro che ci sta accanto: i nostri ragazzi. Capaci di meraviglie se trattati come tali.
L' attraversamento di tale PEDAGOGIA-BELLEZZA: diviene ESPERIENZA che stra-volge destini.
Quando qualcuno crede In te e ti dice con orgoglio: sono fiero di TE, lo stupore e apertura di quel bene ridimensiona difficoltà e limiti spesso poi vissuti come invalidanti.

Gradualmente essi diventeranno "parte di", non il tutto ma una parte che non ostacolerà a prescindere, l'essere che si svela al bene e al bello, poiché avrà interiorizzato gradualmente fiducia e un posto nel mondo. Immaginate ora dei giovani accolti e amati, che entrano in luoghi capaci di contenere e svelare BELLEZZA: Sacra e doverosa esperienza di libertà e memoria. Azione GENERANTE, crescita in bellezza, responsabilità e CONSAPEVOLEZZA.

In questo specifico caso i ragazzi di ACCOGLIENZA E PROMOZIONE CULTURALE ED ARTISTICA hanno conosciuto ed approfondito - attraverso numerose giornate di studio presso il sito interessato - Il Polo Museale ed in classe, attraverso una pedagogia del "vieni e scopri, vivi e poi racconta" è stato poi trasformato per i ragazzi della V elementare Scuola Don Michele Martina di San Stino di Livenza (VE) in un “libro senza parole” ma con una voce che a seconda della tua posizione e tipo di ricerca ed interesse, guida ad esperienze itineranti.
Questi ragazzi di V elementare, accompagnati dalla propria docente Chiara Pantarotto hanno accolto l'invito e l'importanza che racchiude in sé questo approccio di conoscenza e/o attraversamento della realtà.
La classe è stata scelta fra tante in onore al percorso che la propria insegnante ha costruito sino ad oggi: ricco di esperienze e linguaggi, colmo di creatività, spirito critico e curiosità per sapere ogni volta qualcosa in piu’, per crescere come comunità pensante in grado di interagire con ogni protagonista e messaggio sia loro svelato.
Questi piccoli ospiti si sono trasformati in ESPLORATORI e guidati DALLE 10 ALLE 13. 00 DAI RAGAZZI ENGIM hanno scoperto meraviglie ed eccellenze di una civilta' - VENEZIA - che dalla sua nascita 421, 25 marzo, non ha mai smesso di stupire. L'OSPEDALE e le sue ORIGINI, la grande storia del nostro San Marco: si sono svelati alla città tutta per divenire quel DONO, quello spazio, quel libro da attraversare e conoscere: per imparare a prendersi CURA come singoli e come comunità di ciò che ci è stato affidato. Hanno ricevuto i complimenti da parte del direttore del polo Museale in persona e dal primario di Cardiologia dell'ospedale civile di Venezia per l'attenzione dimostrata, la curiosità e i sorrisi ed entusiasmo che esternavano ad ogni scoperta.
Alla fine il loro viaggio e il come lo hanno affrontato è stato premiato con una tessera che li rende amici veneziani con la possibilità di entrare al Polo Museale con la loro famiglia ogni qualvolta lo desiderino. Il primario di cardiologia dott. Giuseppe Grassi ha donato loro formazione e testimonianza, dando strumenti necessari a ciascun presente sul prendersi cura di sé.

Accogliere la bellezza significa anche occuparsi del nostro cuore: per farlo stare bene ed assicurarsi spazio e tempo per far bene e farlo bene - come diceva il nostro fondatore, San Leonardo Murialdo. Ma per fare questo è necessario stare bene, riconoscere a questo stato una sacralità e fare il possibile per garantirla anche al nostro prossimo.

Ecco che permettere a tutti i presenti di interiorizzare cosa fare e chi chiamare in caso qualcuno accanto ci esprima il proprio dolore cardiaco...è stato un momento da inserire in ogni futuro percorso. Per stravolgere il pensiero diffuso del: non sono affari miei, incontrare chi ti dimostra con i fatti che questo pensiero ed azione puo’ portare alla morte vera, crea un terreno post maggese.
Un’eredità che accresce con il suo darsi a chi viene educato dalla memoria stessa diviene centralità di cui occuparsi oggi ed ora. Generazioni diverse si incontrano all'interno di uno spazio apparentemente neutro. Dotato di una propria grammatica, strumenti peculiari e visioni specifiche. Un' ESPERIENZA in cui il PRIMA, DURANTE e il DOPO si intrecciano elevandone ATTESA, STUPORE ed innescando un desiderio di RICERCA e CO-NOSCENZA.

Questo progetto ha creato nel territorio una costellazione di realtà e testimonianze che si intrecciano a partire dal loro approccio per costruire una grammatica comune che ha unico obiettivo: comunicare ai giovani il frutto e gli strumenti per giungere ad un bene senza scadenza. Una meravigliosa civiltà di intuizioni, interesse europeo e mondiale è stata riscoperta e grazie a dei piccoli e grandi esploratori che si sono presi l'impegno, rientrati a casa, di coinvolgere almeno una persona che conoscono. Sarà presto celebrata così da una moltitudine di battiti e quel dono nascosto da una riconoscenza avrà fatto allora molta strada.

 



Raffaella Gonella, Venezia 24 Novembre 2024

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